Eques Ordo Sancti Marci
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Gioco di Ruolo dei Regni rinascimentali.
 
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 Statuto dell'ordine

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MessaggioTitolo: Statuto dell'ordine   Statuto dell'ordine EmptyMar Nov 24, 2009 4:50 pm

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[rp]ATTO DI FONDAZIONE DELL’ORDINE

ATTO DI FONDAZIONE DELL’ORDINE

Oggi XIV febbraio dell'Anno MCDLVII, Noi Marianna Foscari, detta Lutetiae Contessa della Valle dell'Ombrone e Viscontessa dell'Ossola Inferiore e Leonardo Dondi Grimani Barone di Monticiano, ispirati dallo Spirito aristotelico, forti della nostra legittima appartenenza alla Nobiltà e nel rispetto delle norme stabilite dall’illustrissimo Collegio di Araldica, con il presente formale atto, dichiariamo di costituire come costituiamo l’Ordine di sperone dei Cavalieri di San Marco denominato Ordine dei Cavalieri di San Marco ovvero EQUES ORDO SANCTI MARCI, anche detto dei Lagunari

MASSIME AUTORITA’ DELL’ORDINE

Alla costituzione le massime autorità dell’ordine sono individuate in tre figure che saranno definite Provveditori e comporranno “Zonta” dei Provveditori.
Queste figure sono individuate nelle persone di Leonardo Dondi Grimani detto “Sbabbuz”, Bartolomeo Massimo Colleoni Foscari detto Massimodecimomeridio, e Cristina Foscari detta Criandre.
I provveditori relazioneranno tra di loro nella logica dell’”unus inter pares”. Se fosse possibile tenerlo sarebbe carino perchè è proprio un nostro segno distintivo quello di decidere assieme
I Provveditori hanno incarico a tempo indeterminato e potranno essere sostituiti solo per abbandono, morte o sfiducia qualificata da parte di almeno 2/3 dei membri dell’Ordine.
Tutte le decisioni verranno prese per votazione della “Zonta” dei Provveditori, che resterà sempre in numero dispari in modo da superare sempre il 50%.
Se in un futuro la Zonta dei Provveditori stessa riterrà meritevoli membri dell’ordine di essere nominati Provveditori e quindi di entrare a far parte dello Stato Maggiore stesso, ne nominerà sempre un numero tale da garantire il numero dispari.
La Votazione verrà fatta tra i membri dell'Ordine e i candidati Provveditori dovranno avere il 70% dei voti.

GRADI, ORGANIGRAMMA & STRUTTURA GERARCHICA DI COMANDO

I soldati acquisiranno gradi differenti a seconda del grado di forza raggiunto IG
1 CC per un valore di forza compreso tra 0 e 49 ---------- >Fante
2 CC per un valore di forza compreso tra 50 e 99 -------- >Fante Lagunare
3 CC per un valore di forza compreso tra 100 e 149 ---- >Schiavone
4 CC per un valore di forza compreso tra 150 e 199 ----- >Comito
5 CC per un valore di forza compreso tra 200 e 255 ----- >Soracomito

Tutti i gli ufficiali devono essere muniti di spada e scudo.
Il titolo di Provveditore può essere conferito solo dallo stato maggiore e non raggiunto autonomamente.
I Provveditori, sempre in numero dispari, compongono lo Stato Maggiore.
Schiavone, Comito e Soracomito compongono la Sala Ufficiali.
Si viene investiti cavalieri dal grado di Schiavone a salire.
La “Zonta” dei Provveditori viene coadiuvata da un consulente militare con funzioni di tattico senza diritto di voto all’interno della Zonta, denoominato “Provveditor de l’Arsenal”.

“Zonta” dei Provveditori
Questo è l’organo dell’ordine che prende le decisioni, gli accordi con la reggenza, che determina e distribuisce i salari e i membri non posso fare politica attiva (vedi il dettaglio successivamente)
Come anzi detto sarà sempre composto da un numero dispari di Provveditori. Per poter essere eletto Provveditore si deve essere almeno Comito e ci si deve essere distinti in modo particolare all’interno dell’Ordine.
Quindi un membro che sia almeno Comito può fare richiesta alla “Zonta” dei Provveditori di poter diventare Provveditore, l’organo suddetto valuterà la richiesta e voterà di conseguenza.
Oppure uno dei Provveditori può proporre una candidatura di sua iniziativa che verrà valutata e votata.
Chi entra a far parte della “Zonta” dei Provveditori non può partecipare attivamente alla politica, quindi non può ricoprire il ruolo di Sindaco o essere nel consiglio repubblicano. Saranno previste delle eccezioni che verranno prese in esame dallo “Zonta” dei Provveditori al completo in casi di comprovata emergenza.
In quest’ultimo caso il membro “politicizzato” godrà di una sospensione temporanea dalle proprie funzioni nell’Ordine, della durata del suo mandato, mantenendo però la propria carica.

STATO MAGGIORE
Lo stato maggiore è composto dai Soracomiti, oltre che dai provveditori e si riunirà nell'ufficio del provveditore dell'arsenale e le sue funzioni saranno:
Elezione dei provveditori
Consulenza militare

SALA UFFICIALI
Questo è l’organo dell’ordine che insieme allo Stato maggiore discute di strategie militari.
Il Conmito e il Soracomito possono ambire a diventare Provveditori, seguendo l’iter sopra esposto.
I membri che compongono questa sala possono essere scelti per la guida di una lancia.

STRUTTURA DELL'ESERCITO E DELL'ORDINE IN GENERALE
A Capo dell’esercito ci sarà un Comandante (in grado di fare l'esercito), eletto a votazione dei cavalieri dell’Ordine, tra i Provveditori.

Il secondo del Comandante è definito Ufficiale Logistico, oltre ad assumere il comando in caso di dipartita o ferimento del Comandate distribuisce il rancio alla truppa.
Carica minima per ricoprire questo ruolo: Soracomito
In fine è presente la figura del Conestabile, che svolge la funzione di tesoriere quindi compra il cibo che l’Ufficiale Logistico distribuisce alla truppa.
Carica minima per ricoprire questo ruolo: Comito

L’ordine è suddiviso in Legioni. Per ogni Stato c'è una legione, qualora il numero di città presenti in uno stato fosse superiore a 4 si provvederà a suddividere la Legione in base ad un criterio geografico.
Carica minima per essere a capo della legione: Soracomito
Ogni Legione deve prevedere:
1 Furiere--> tiene le caratteristiche aggiornate dei soldati, carica minima: Schiavone
1 Reclutatore--> ci si rivolge a lui per entrare nell’esercito, carica minima: Fante Lagunare
Sono previsti dei ranghi pro tempore in caso manchi una di queste due figure.

Le Legioni sono suddivise, in caso di intervento, in Reggimenti.
Un reggimento è composto da un Centurione, gli altri componenti sono definiti Truppa. Il nome del reggimento varierà di volta in volta.
Carica minima per ricoprire il ruolo di Centurione: Comito

RECLUTAMENTO
La domanda di reclutamento può essere fatta da ogni singolo individuo che ne abbia voglia al reclutatore.
Questo, se riterrà adeguata la richiesta, la girerà allo Zonta dei Provveditori che valuterà la richiesta e presenterà il postulante ai cavalieri per la votazione.
All’atto del reclutamento si dovrà prestare giuramento e si riceverà la carica corrispondente al valore di forza della recluta.


NUMERO MINIMO MEMBRI
L’Ordine sarà composto da un numero minimo di 12 membri.
Nel caso in cui il numero scenda al disotto del predetto valore ed entro 7 giorni non soddisfi nuovamente il requisito si dichiarerà sciolto e destituito.

DESCRIZIONE UNIFORME
1. Apposite norme prescrivono la composizione, la foggia e l'uso dell'uniforme, che il militare non deve in alcun caso modificare o alterare, ed i casi in cui è obbligatorio indossarla.
2. Il militare deve avere cura particolare dell'uniforme ed indossarla con decoro.
3. L'uso dell'uniforme è vietato al militare:
Quando è sospeso dall'impiego, dal servizio, dalle funzioni o dalle attribuzioni del grado;

GDR
Tunica monocromatica rossa con un leone a quattro zampe alato di vari colori sul petto. Tunica senza maniche e lunga fino al ginocchio.
Cotta di maglia a maniche lunghe.
Stivali, cintura e eventuali Guanti Neri.


IG
L’Ordine ritiene che le disposizioni dell’animo siano prevalenti rispetto alle manifestazioni esteriori.
È per questo che essi si preoccupano di avere un abbigliamento decoroso rispetto alle proprie possibilità e rango.
È altresì giusto avere segni esteriori per riconoscersi tra di loro e farsi riconoscere dalle genti.
Per questo, non appena le disponibilità economiche lo consentano, i Cavalieri indossano la tunica di colore rosso.
Nessun obbligo di divisa grava sui postulanti. Essi, però, si impegnano a coprirsi al più presto le pubenda ed i piedi.


FUNZIONI E AZIONI DELL’ORDINE
1) L’Ordine svolgerà missioni di scorta
2) L’Ordine svolgerà missioni di scambio
3) L’Ordine svolgerà missioni di caccia ai briganti
4) L’Ordine fornirà lance all’esercito repubblicano dello stato con il quale ha un trattato di collaborazione, se richiesto
5) L’Ordine rappresenterà con un insegna la repubblica dello stato con il quale ha un trattato di collaborazione, se richiesto
6) L’Ordine può riservarsi la decisione di intervenire in un conflitto nel quale non è coinvolta direttamente una repubblica con la quale ha un trattato, previa richiesta dello stato attaccato (mai attaccante) e dopo decisione dello stato maggiore
7) L’Ordine garantirà la difesa delle città e collaborerà con le milizie cittadine e le prefetture.

1) I Soldati dell’Ordine, offrono la propria spada a protezione di coloro che vogliono muoversi per le perigliose strade di Principati.
Mercanti, pellegrini, viaggiatori, possono richiedere ai Soldati di essere protetti nei loro spostamenti.
Salvo diversa pattuizione, per la scorta armata è previsto un compenso. Esso viene stabilito in base alla disponibilità economica di chi richiede la scorta e può consistere anche in beni.
Il comando della missione di scorta deve essere a cura di uno Schiavone come minimo e non può mai essere affidato allo scortato.
Il Soldato responsabile della scorta avrà cura di adottare ogni misura per assicurare la massima sicurezza per gli scortati, per se stesso e per gli altri Soldati ai suoi ordini.
L’eventuale compenso derivante dal servizio di scorta spetta ai Soldati che hanno compiuto la missione.

2) Per missioni di scambio collettive si intendono tutte le missioni che hanno ad oggetto scambi di qualsiasi natura: culturale, amicizia, di beni, di servizi e che vengono svolte da almeno due Membri dell’Ordine. Sono comprese in tali missioni anche quelle svolte per i Principati o per i Municipi anche se eseguite individualmente.
Tutti i Soldati si impegnano a partecipare attivamente alla definizione della meta, delle tappe e degli obiettivi delle missioni di scambio.
I Soldati sono tenuti a partecipare alle missioni di scambio di gruppo salvo a comunicare tempestivamente e motivando la propria impossibilità a partecipare.
Il comando della missione spetta al Soldato più alto in grado tra i partecipanti. I Soldati sono tenuti ad eseguire gli ordini del Comandante della missione.

3) I Soldati dell’Ordine offrono la propria spada a servizio della Repubblica per la caccia di persone classificate come briganti.
Verrà richiesto regolare patentino per la caccia a questi individui alla Repubblica, se il consiglio repubblicano approverà tutto questo l’Ordine garantirà la riuscita dell’operazione.
A questo tipo di operazione deve obbligatoriamente prendere parte almeno un Provveditore, che si assume la responsabilità delle azioni dei suoi uomini e della riuscita dell’operazione stessa.
L’eventuale compenso derivante dal servizio di scorta spetta ai Soldati che hanno compiuto la missione.

4) 5) I Soldati dell’Ordine offrono la propria spada a servizio delle Repubbliche, con le quali hanno un trattato di cooperazione, se queste lo richiedono, sia fornendo lance (o reggimenti) all’esercito repubblicano, sia rappresentando di per sé la stessa per mezzo dell’insegna repubblicana.
Il comando della lancia deve essere affidato ad un Centurione.
Il comando dell’esercito deve essere affidato ad un Provveditore.
Nel caso l’esercito dell’Ordine rappresenti la repubblica può accogliere anche persone non interne all’Ordine stesso per essere completato. Queste dovranno prestare regolare giuramento e sottostare al regolamento dell’Ordine per tutta la loro permanenza in esercito. Una volta sciolto lo stesso, il giuramento si considererà estinto.

6) I Soldati dell’Ordine offrono la propria spada a servizio di una Repubblica con la quale non hanno un trattato di cooperazione con l’Ordine stesso se questa lo richiede, sia fornendo lance (o reggimenti) all’esercito repubblicano in questione, sia creando un esercito proprio riconosciuto dalla Repubblica richiedente.
In entrambe le situazioni l’Ordine non rappresenterà una repubblica con il quale ha il trattato, ma agirà da privato per conto della repubblica richiedente.
La decisone di prendere parte o meno allo scontro una volta ricevuta la richiesta di
una repubblica, spetta allo stato maggiore, che valuterà la proposta e voterà di conseguenza.


7) La difesa delle Città è una azione ordinaria dell’Ordine. I Soldati si impegnano a mantenere un costante presidio alle porte delle Città in cui hanno una residenza con un gruppo armato o un reggimento composto dai propri membri. Durante le missioni di scambio, di solidarietà o di scorta la difesa è affidata ai Soldati eventualmente rimasti in città.
I gruppi armati e i reggimenti a guardia della città devono comunque rispettare le norme stabilite dall’Autorità del Principato e, quindi, chiedere autorizzazioni, permessi, lasciapassare ed ogni altro documento imposto dalla legge di quel Principato.



CODICE ETICO, DOVERI E PRINCIPI MORALI
Il codice che l’Ordine si impone di rispettare è il codice cavalleresco nella sua veste classica, quindi:

Un Cavaliere è devoto al valore
il suo cuore conosce solo la virtù
la sua spada difende i bisognosi
la sua forza sostiene i deboli
le sue parole dicono solo verità
la sua ira si abbatte sui malvagi

LA DISCIPLINA MILITARE
1. Per il conseguimento e il mantenimento della disciplina sono determinate le posizioni reciproche del superiore e dell'inferiore, le loro funzioni, i loro compiti e le loro responsabilità. Da ciò discendono il principio di gerarchia e quindi il rapporto di subordinazione e il dovere dell'obbedienza.
2. Il militare osserva con senso di responsabilità e consapevole partecipazione tutte le norme attinenti alla disciplina e ai rapporti gerarchici. Nella disciplina tutti sono uguali di fronte al dovere ed al pericolo.

I RAPPORTI GERARCHICI
I militari delle Forze armate sono ripartiti in 3 categorie:
a) Zonta dei Provveditori
b) Cavalieri
c) Fanti del Leon

LA SUBORDINAZIONE
La subordinazione è il rapporto di dipendenza determinato dalla gerarchia militare. Essa richiede il consapevole adempimento dei doveri del proprio stato, e in particolare di quello dell'obbedienza.

L’OBBEDIENZA
L'obbedienza consiste nella esecuzione pronta, rispettosa e leale degli ordini attinenti al servizio ed alla disciplina, in conformità al giuramento prestato.

DOVERI ATTINENTI IL GIURAMENTO
1. Con il giuramento il militare di ogni grado s'impegna solennemente ad operare per l'assolvimento dei compiti con assoluta fedeltà alle istituzioni ,con disciplina ed onore, con senso di responsabilità e consapevole partecipazione, senza risparmio di energie fisiche, morali ed intellettuali affrontando, se necessario, anche il rischio di sacrificare la vita.
2. L'assoluta fedeltà alle istituzioni repubblicane è il fondamento dei doveri del militare.

DOVERI ATTINENTI AL GRADO
1. Il grado corrisponde alla posizione che il militare occupa nella scala gerarchica.
2. Egli deve astenersi, anche fuori servizio, da comportamenti che possano comunque condizionare l'esercizio delle sue funzioni, ledere il prestigio dell'istituzione cui appartiene e pregiudicare l'estraneità dell’Ordine come tale alle competizioni politiche.
3. Il militare investito di un grado deve essere di esempio nel compimento dei doveri, poiché l'esempio agevola l'azione e suscita lo spirito di emulazione.

IL GIURAMENTO
Il giuramento si presta in forma solenne, e si dovrà prestare nel seguente modo:
Per Fanti e Cavalieri nella forma di seguito riportata:
La recluta si pone in ginocchio di fronte alla Zonta dei Provveditori al completo
Uno dei Provveditori porge una pergamena con riportata la formula alla recluta, la quale deve leggere a voce alta:
“Per il conseguimento e il mantenimento della disciplina sono determinate le posizioni reciproche del superiore e dell'inferiore, le loro funzioni, i loro compiti e le loro responsabilità. Da ciò discendono il principio di gerarchia e quindi il rapporto di subordinazione e il dovere dell'obbedienza.”
Il Generale postulante recita:
“Questo era , è e sarà il mio impegno. Rispetterò e seguirò ora e per sempre il CODICE DI DISCIPLINA MILITARE”
La recluta risponde:
“Lo Giuro”

Per Schiavoni, Somiti, Soracomiti e Provveditori che avessero fatto il loro ingresso nell’Ordine come Fante o Fante lagunare nella forma sotto riportata:
La recluta si pone in ginocchio di fronte allo stato Maggiore al completo
Uno dei Provveditori porge una pergamena con riportata la formula alla recluta, la quale deve leggere a voce alta:
“Un Cavaliere è devoto al valore
il suo cuore conosce solo la virtù
la sua spada difende i bisognosi
la sua forza sostiene i deboli
le sue parole dicono solo verità
la sua ira si abbatte sui malvagi”
Il Generale postulante recita:
“Questo era , è e sarà il mio impegno. Rispetterò e seguirò ora e per sempre il CODICE DELLA CAVALLERIA”
La recluta risponde:
“Lo Giuro”

Se una recluta entra nell’Ordine direttamente con il grado di Schiavone, Comito o Soracomito le dovrà pronunciare entrambe, l’una di seguito all’altra.

I Provveditori che hanno fondato l’ordine presteranno un unico giuramento che comprenda entrambe le parti.
A turno uno giurerà di fronte agli altri due, essendo in tutto 3 i fondatori.



LA BANDIERA
1. La bandiera della Repubblica e i suoi simboli sono il simbolo della Patria.
2. La bandiera dell'Ordine e i suoi simboli affidati ad una unità militare sono, inoltre, il simbolo dell'onore dell'unità stessa, nonché delle sue tradizioni, della sua storia, del ricordo dei suoi caduti. Essi vanno difesi fino all'estremo sacrificio.
3. Ad entrambe le bandiere vanno tributati i massimi onori.



MOTTO
“simul stabunt vel simul cadent” come insieme staranno, così insieme cadranno

SEGNI DISTINTIVI
All’atto del giuramento ad ogni recluta viene donato un anello d’oro, con inciso all’interno il motto “simul stabunt vel simul cadent” ed il proprio nome.
L’anello dovrà sempre essere indossato insieme all’uniforme.
I Gradi saranno rappresentati da un colore differente del leone sul petto in questo modo:
Fanti----------------->Verde
Fanti Lagunari -->Grigio
Schiavoni----------->Nero
Comiti---------------->Azzurro
Soracomiti---------->Blu
Provveditori--------> Oro

PORTAVOCE
Il portavoce è uno e uno solo, eletto dallo stato maggiore
Sarà l’unica figura che in forum potrà parlare dell’Ordine in veste ufficiale
Interverrà in forum utilizzano il PNJ “Marin Sanudo”
Interverrà in forum solo in modalità GDR
In caso di violazione delle suddette regole verrà sollevato dall’incarico


STORIA DELL’ ORDINE
L’Ordine dei Cavalieri di San Marco

La storia dell’Ordine si perde nella notte dei tempi, ma a quanto raccontano alcune cronache della Serenissima Repubblica, che però pare raccontino più leggenda che realtà…

Sembra che verso l’anno 1000 una potente flotta di pirati della costa settentrionale dell’Africa, detta Moreria, si stesse dirigendo verso quella che all’epoca era la relativamente neonata e, cosa più importante, era appena uscita da una terribile pestilenza, quindi le sue difese erano estremamente provate… Fu così che un gruppo di nobiluomini si recò dal Serenissimo Doge, durante la messa domenicale celebrata dal Patriarca di Venezia... Al cospetto del detentore del potere spirituale e di quello del potere spirituale fecero giuramento di difendere Venezia ed i suoi possedimenti da qualsiasi pericolo, sia esterno che interno!

E così fecero! Organizzarono le difese della laguna veneta in modo che le truppe rimaste a difesa della capitale apparissero maggiori di quanto non fossero in realtà… Fecero affondare le imbarcazioni più malandate alle bocche di porto, in modo che i pirati moreschi non potessero giungere con le navi fino alla città ed organizzarono la difesa già sulla grossa e lunga isola che divideva le due bocche di porto (chiamata da quel momento Lido della Difesa di Venezia o più semplicemente Lido di Venezia)… I Pirati combatterono duramente, attirati dalle ricchezze della Serenissima, ma per la tenacia dei difensori, dopo un anno di assedio, furono costretti a ritirarsi con ingenti perdite il giorno del 25 aprile.
I festeggiamenti per la vittoria furono grandiosi: fu ordinato a tutti i parroci e canonici delle chiese della città e della terraferma di far suonar le campane a festa, furono commissionate messe speciali e molti ex voto comparvero sui muri delle chiese. In una cerimonia grandiosa, il cui fasto fu ricordato per molte generazioni, il Serenissimo Doge conferì a quei nobiluomini il titolo di Cavalieri di San Marco, deputandoli ufficialmente, da allora, alla difesa estrema della Serenissima Repubblica.

In quasi 5 secoli di vita l’Ordine di San Marco si è sempre trovato in prima linea per la difesa della Serenissima Repubblica, sia dai nemici che volevano invaderla o attaccarla sia da sobillatori che volevano rovesciarne il potere interno per fini personali.
Durante i complotti del 1357, un secolo fa, in il Doge allora in carica cercò di rendere ereditario il titolo elettivo del Dogato, si schierarono con il Consiglio che cercava di difendere le prerogative tradizionali del governo veneto. Dei 150 cavalieri presenti a Venezia, dopo una battaglia strada per strada, rimasero vivi solo 18 cavalieri, metà dei quali feriti più o meno gravemente… E gli ultimi caddero sulle scale che portavano alle sale del Consiglio, ove i notabili erano riuniti in seduta permanente.

Da allora l’ordine è retto da 3 provveditori, che erano gli unici ad essere usciti illesi e valorosi da quello scontro.
Quando la Serenissima chiama sono sempre i primi a rispondere alla chiamata, sia che si tratti di nemici esterni che traditori interni.

MODALITA’ E MOTIVAZIONI DI ESPULSIONE DALL’ORDINE
Ogni violazione comporta la messa in stato di accusa di un membro dell'ordine.
Le sanzioni per coloro che hanno violato le norme sono:
- censura
- ammonizione
- espulsione
Censura: nel caso il comportamento di unno dei membri non rispetti il codice di comportamento cavalleresco
Ammonizione: nei casi non vengano seguiti ordini di minore importanza e che non mettano a rischo l'incolumità dei compagni e la riuscita della missione.
Espulsione: prevista nei casi di tradimento e comporta l'allontanamento del membro dichiarato colpevole dopo un regolare processo da parte della corte marziale che sarà composta dai provveditori, un generale, e due alti ufficiali (Sora comiti) che rispettivamente rappresentereanno l'accusa e la difesa.
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